Considerazione della rappresentabilità o Rücksicht auf Darstellbarkeit
Considerazione della rappresantabilità rappresenta per Freud l’esigenza a cui sono sottoposti i pensieri del sogno: essi subiscono una selezione e una trasformazione che li mettono in grado di essere rappresentati in immagini soprattutto visive. (Laplanche J., Pontalis J.B., 1967:476)
Il sistema espressivo del sogno esige che tutti i significati, anche i pensieri più astratti, siano espressi con immagini. Il processo che controlla la “rappresentabilità” ha preminentemente il compito di garantire che i pensieri e gli impulsi onirici latenti siano preparati per la “ rappresentabilità” in immagini visive” (Freud S., 1899:316). “ Il vantaggio e con ciò gli interessi di questa sostituzione sono evidenti. Per il sogno ciò che è plastico è “ rappresentabile”, si può inserire in una situazione, là dove l’espressione astratta offrirebbe alla rappresentazione onirica difficoltà…” (Freud S., 1899:312). “Tra i diversi annodamenti secondari ai pensieri essenziali del sogno, sarà preferito quello che permette una rappresentazione visiva; il lavoro onirico non teme la fatica di trasfondere, in un primo tempo, il pensiero grezzo in un’altra forma linguistica, anche se questa è la meno consueta, purché renda possibile la rappresentazione e ponga così fine al travaglio psicologico del pensiero compresso” (Freud S., 1899:316).
In questo contesto appare evidente come le verbalizzazioni non siano privilegiate: esse figurano nel sogno come elementi significanti e non per il senso che essi hanno nel linguaggio verbale. “Il sogno tratta spesso le parole come cose e le sottopone alle medesime combinazioni delle rappresentazioni di cose” (Freud S., 1899:274).
La considerazione della rappresentabilità reca con sé la necessità da parte del lavoro onirico di essere notevolmente flessibile nella scelta sostitutiva tra rappresentazioni di parole, per trovarne una che sia utilizzabile ai fini della rappresentazione plastica. “È particolarmente degno di nota quanto poco il lavoro onirico si attenga alle rappresentazioni verbali; esso è sempre disposto a scambiare fra loro le parole finché non trova il termine che meglio si presta a maneggiare la raffigurazione plastica” (Freud S., 1915: 95).
Considerazione della rappresentabilità, condensazione, simbolizzazione, spostamento.
“Questo travasamento del contenuto ideativo in un’altra forma può [anche] mettersi contemporaneamente al servizio del lavoro di condensazione e creare rapporti altrimenti inesistenti con un altro pensiero” (Freud S., 1899:316).
Ai fini della rappresentabilità il materiale psichico utilizzato nei sogni è dunque ridotto nella forma più sintetica e uniforme possibile. La rappresentazione di parecchie idee e pensieri con una unica immagine o parola risulta altresì facilitata dalla disponibilità di simboli arcaici. A questo proposito Freud precisa che “ non occorre ammettere alcuna particolare attività di simbolizzazione da parte della psiche, nel lavoro onirico; il sogno si serve delle simbolizzazioni già pronte nel pensiero inconscio, perché meglio rispondono, per la loro rappresentabilità a e per lo più anche perché esenti da censura, alle esigenze della creazione onirica (Freud S., 1899:321).
Alla medesima stregua della condensazione, anche il processo di spostamento risulta favorito dalla “ considerazione della rappresentabilità”, secondo i termini seguenti:
- ogni rappresentazione o immagine può essere sostituita da un’altra associativamente collegata;
- gli investimenti possono essere spostati o trasferiti più facilmente se i pensieri onirici sono plasticamente rappresentati.
Considerazione della rappresentabilità e regressione alla percezione.
Il processo di regressione, (nell’accezione in cui esso viene descritto nei cap. 7 dell’ “ Interpretazione dei sogni”) concerne l’inversione della normale direzione dei processi di pensiero, mediante la quale viene data rappresentazione allucinatoria ai pensieri onirici. La rappresentazione figurativa nei sogni risulta strettamente collegata con tale “ regressione alla percezione”. Poiché il soddisfacimento mediante l’azione gli è precluso, il moto pulsionale rimosso (“ l’elemento più forte” dei pensieri onirici latenti) “è costretto a prendere la direzione regressiva verso la percezione ed ad accontentarsi di un soddisfacimento allucinatorio. I pensieri onirici latenti vengono quindi trasformati in una somma di immagini sensorie e di scene visive” (Freud S., 1932:134-135).
Nel processo di regressione topica che ha luogo durante la formazione del sogno, la struttura dei pensieri onirici latenti viene scomposta nella sua materia grezza. “ Chiamiamo regressione il fatto che nel sogno la rappresentazione si ritrasforma nell’immagine sensoriale da cui è sorta in un momento qualsiasi…Se guardiamo al processo onirico come a una regressione all’interno dell’apparato psichico da noi adottato, possiamo senz’altro spiegare il fatto, stabilito per via empirica, che nel lavoro onirico tutte le relazioni logiche dei pensieri onirici vanno perdute o trovano soltanto espressione travagliata…. Queste relazioni logiche non sono contenute nei primi sistemi Tmn [mnestici], ma in altri situati più avanti, e nella regressione sino alle immagini percettive perdono necessariamente la loro espressione. “Nella regressione, la struttura dei pensieri del sogno viene disgregata nella sua materia prima”. (Freud S., 1899:496).
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