I legami libidici nella psicologia delle masse: le formulazioni di Freud
Le formulazioni freudiane intorno alla psicologia dei gruppi –e in particolare intorno ai rapporti intercorrenti tra il gruppo e il leader– si inscrivono in un più ampio contesto teoretico attraversato dalle nozioni di ‘legame libidico’, di ‘identificazione‘ e di ‘Ideale dell’ lo‘.
Ritengo opportuna, in tali termini, una sequenza che contestualizzi l’esame delle formulazioni conclusive intorno alla natura e alla struttura della ‘leadership’ in una situazione gruppale.
Legami libidici e psiche collettiva
“Cercherò di utilizzare, in vista di una delucidazione della psicologia delle masse, il concetto di libido (…) chiamiamo così (…) l’ energia delle pulsioni attinenti a tutto ciò che può essere compendiato nella e parola ‘amore'” (Freud S. , 1921:280)
“Cercheremo pertanto di partire dall’ipotesi che le relazioni d’amore (o, per esprimersi con un termine più neutro, i legami emotivi) costituiscano anche l’essenza della psiche collettiva”. (1921: 281-282)
Legami libidici in due masse artificiali: la chiesa e l’esercito
“Nella chiesa (…) come nell’esercito vige la medesima finzione (illusione), in base alla quale esiste un capo supremo -nella chiesa cattolica il Cristo, nell’esercito il comandante in capo- che ama di amore uguale tutti i singoli componenti della massa. Tutto risulta subordinato a tale illusione; se venisse lasciata cadere, chiesa ed esercito non tarderebbero a disgregarsi” (1921:283-284).
“In entrambe queste masse artificiali ogni singolo individuo è libidicamente legato da un lato al capo (il Cristo, il comandante supremo) dall’altro agli altri individui componenti la massa”(1921:285).
“È indubbio che il legame che unisce ogni singolo al Cristo è anche la causa che unisce i singoli tra loro” (1921: 284). “In ogni singolo esiste a tal punto un legame emotivo in due direzioni” (1921:285).
Legami libidici e panico: la ‘lacrima di Batavia’. Il capo ha perduto la testa
“Che la natura profonda di una massa consista nei legami libidici che in essa si stabiliscono è testimoniato anche dal fenomeno del panico. L’occasione tipica dell’esplosione di un timor panico somiglia (…) alla parodia che Nestroy ha rappresentato del dramma di Hebbel su Giuditta di Oloferne. Un guerriero grida: ‘Il generale ha perduto la testa!‘ al che tutti gli Assiri si danno alla fuga (…). Insieme al legame con il capo scompaiono di regola anche i legami che uniscono gli uni agli altri i singoli componenti la massa. La massa si sparpaglia come una ‘lacrima di Batavia’ cui sia stata spezzata la punta.” (1921:287)
Legami libidici e porcospini
“Stando al famoso paragone shopenhaueriano dei porcospini che hanno freddo, nessuno tollera una vicinanza troppo intima dell’altro. (Ogni stretto rapporto emotivo sufficientemente durevole tra due persone) contiene un fondo di sentimenti di avversione e di ostilità che rimane impercettibile solo in virtù della rimozione”. (1821:280)
“Nella palese avversione e ripugnanza provata per le’straneo con cui siamo a contatto è avvertibile l’espressione di un amore per noi medesimi, di un narcisismo che tende all’autoaffermazione (…) ma tutta questa intolleranza scompare, temporaneamente o in maniera durevole, tramite la formazione collettiva e nella massa (…) tale limitazione del narcisismo può essere il prodotto di un solo fattore: il legame libidico con gli altri” (1921:290-291).